FEDELTÀ ALL’ANTICA MAESTRIA ARTIGIANA SPOSA LA TECNOLOGIA PER PORTARE SUL MERCATO UN PRODOTTO UNICO PER TAGLIO, PUREZZA E RIDUZIONE DEGLI SCARTI
Freddo al tatto, luminoso alla vista, e straordinarimente delicato, per quanto lo si pensi possente. È il carattere del marmaròs – “pietra splendente” per gli antichi greci – che ha incantato popoli e generazioni di cavatori. Lo sa bene Cesare Antonioli, presidente della F.lli Antonioli di Massa Carrara, e figlio di una tradizione lunghissima nella coltivazione della cava. Quando entra nella 171 Gioia Cancelli, situata nel bacino di Colonnata, cuore delle Alpi Apuane – il complesso più antico e importante del comprensorio marmifero carrarese – sa di entrare a casa: il marmo è un’altro dei suoi figli. Due di loro sono entrate già in azienda, sancendo per quest’ultima un ulteriore impulso di crescita dettato dalla visionarietà giovanile e, soprattutto, dalla passione. Perché la passione per il marmo, alla F.lli Antonioli, si tramanda come un pezzo di dna. Ed è sempre più grande, man mano che le generazioni passano: per quanto ci si allontani dalle origini, si rimane ancorati a uno sguardo artigiano, che vede nella pietra una risorsa da rispettare, per estrarla e lavorarla con cura, senza sprechi. Complici le nuove tecnologie, infatti, non solo il blocco di marmo che la F.lli Antonioli porta sul mercato è sempre più grande, e la potenzialità di estrazione su misura sempre più precisa. Viene altresì ridotto lo spreco del prodotto stesso, con il risultato di un aumento in termini di resa. A beneficio di un mercato più rigoglioso, che oggi valorizza sempre più un blocco di grandi dimensioni, e di una sostenibilità reale in azienda e filiera, direzione zero sprechi.
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